Iter da seguire

Prima di assumere una collaboratrice domestica, ci sono alcuni passi da seguire, affinche tutto ciò che viene fatto sia nel rispetto delle regole. Bisogna anzitutto dire che questi passi si differenziano a seconda della provenienza e dell'età della collaboratrice domestica che andrete ad assumere.

Per le collaboratrici domestiche italiane, o appartenenti all'Unione Europea, del Liechtenstein, della Norvegia, dell'Islanda e della Svizzera, gli adempimenti, sono molto meno stringenti sia per chi assume, sia per la collaboratrice domestica. Infatti, l'assunzione può avvenire in maniera diretta, dopo aver concordato il rapporto di lavoro, ovvero sia gli orari nei quali sono richieste le prestazioni, il salario, i giorni in cui non si presta servizio e le date in cui si possono prendere le ferie. Unica necessità imprescindibile da parte del lavoratore, è quella di essere in possesso di un documento, del codice fiscale e della tessera sanitaria nazionale che si deve richiedere alla Azienda Sanitaria Locale.

Per quanto riguarda i limiti di età, bisogna sapere che una collaboratrice domestica deve aver compiuto almeno 16 anni, e fino a quando non ha raggiunto la maggiore età, la sua assunzione è sottoposta ad alcune norme: essere in possesso del certificato di idoneità al lavoro, che va richiesto all'Azienda Sanitaria Locale, più precisamente, all'ufficiale sanitario, essere in possesso di un documento che attesta che chi esercita la patria potestà, siano essi i genitori, o chi ne fa le veci, con l'accoglimento della richiesta da parte del sindaco del paese nel quale il lavoratore risiede, acconsente che il lavoratore possa vivere presso la famiglia nella quale è stata richiesta la collaboratrice domestica, o se non è previsto l'alloggio, che acconsenta la possibilità di recarsi nella casa di coloro che hanno richiesto questo tipo di servizio.

Nel caso in cui la collaboratrice domestica sia extracomunitaria, vi sono da distinguere 2 procedure diverse, una nel caso in cui sia residente in Italia e nel caso in cui invece non lo sia.

Se la collaboratrice domestica extracomunitaria, è già residente in Italia, il datore di lavoro, deve comunicare all'Inps la volontà di assumerla, in maniera telematica, utilizzando quindi i servizi online che l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale mette a disposizione. Per quanto riguarda la collaboratrice domestica, invece, è necessaria che la stessa sia in possesso di un permesso di soggiorno non scaduto.

Se invece la collaboratrice domestica non risiede in Italia, la sua assunzione verrà regolamentata tramite il Decreto Flussi, bisognerà quindi prender informazioni dalla Gazzetta Ufficiale, per conoscere le modalità, le tempestiche e la possibilità di assunzione di una collaboratrice domestica.